Il tiro a Segno di Santarcangelo di Romagna dovrà demolire alcune strutture che si trovano sulla sponda del fiume Uso, facenti parte del demanio idrico. La sentenza del TAR Emilia Romagna ha infatti respinto il ricorso della Sezione di Tiro a Segno Nazionale che aveva impugnato l'ordine di demolizione del Comune.
Nel gennaio 2019 l’ Arpae, gestione demanio idrico, aveva infatti predisposto una determina che negava il rilascio di concessione a regolarizzazione per l’occupazione di un’area del demanio idrico nel Comune di Santarcangelo sulla sponda sinistra del torrente Uso ad uso dell’impianto di tiro a segno.
Si tratta di TSN Santarcangelo, fondato nel 1964 e l’edificio sorge su un’area di proprietà del Demanio Militare, in origine qui sorgeva il Tiro a segno fondato nel 1882. Il diniego non riguardava l’area che è di proprietà del Demanio Militare, ma l’area di proprietà del demanio idrico occupazione avvenuta successivamente al 1964 con vari interventi di ampliamento dell’impianto, la maggior parte dei quali avvenuti dopo il 2001 “e non può ritenersi che ogni ulteriore ampliamento realizzato dopo la consegna dell’impianto comporti una automatica acquisizione delle aree occupate al Demanio Militare”.
Nell’aerea del demanio idrico erano state rilevate alcune difformità edilizie.
In particolare si legge nell’atto di diniego: non risulta dimostrato il rispetto delle Norme Tecniche per le costruzioni nelle zone sismiche, con criticità sulla sicurezza dei manufatti e dilizi, da cui discende la diffida all’utilizzo emessa dal Comune di Santarcangelo di R.; risulta violato il R.D. n. 523/1904, con criticità sulla sicurezza idraulica; alcuni interventi edilizi sono stati realizzati in contrasto con le Norme di Piano del P.A.I., con difformità dalle prescrizioni urbanistiche. Si ribadisce che la L.R. n. 7/2004 dispone, al comma 1 dell’art. 15 “ Criteri per il rilascio dei titoli concessori ”, che le concessioni per l’utilizzo delle aree del demanio idrico vengano rilasciate “ in conformità agli strument di pianificazione di bacino ”.
Il TSN Santarcangelo era ricorso al Tar per annullare il provvedimento di diniego, ricorso che è stato rigettato, pertanto le strutture realizzate in violazione di legge sul demanio idrico saranno da demolire.