Le elezioni regionali in Emilia Romagna potrebbero essere molto più importanti del loro valore politico per la regione. Proprio in occasione dell’apertura della campagna elettorale regionale è nato il movimento delle “sardine”, che da Piazza Maggiore, a Bologna, si è poi diffuso velocemente in tutta Italia. Si tratta anche della prima elezione in cui la vittoria del centro sinistra non è data per scontata, minacciata dall’opposizione di centro-destra, trainata dalla Lega, e dal Movimento Cinque Stelle: un vero e proprio evento politico in Emilia Romagna, dato che la regione è sempre stata “rossa” fin dalla creazione nel 1970.
Ma questa tornata elettorale regionale potrebbe essere rilevante – e creare un precedente in Italia – anche per quanto riguarda il settore del gioco e delle scommesse. Tra gli argomenti che incendiano la campagna elettorale, infatti, c’è la discussa legge regionale contro la ludopatia, uno dei traguardi ottenuti dalla presidenza uscente e più volte confermata. Negli ultimi tempi si sono susseguite proteste da parte dei lavoratori del settore, che denunciano la forte perdita di posti di lavoro se le norme rimarranno in vigore così come sono state approvate.
Le norme attuali sono efficaci?
Nel dettaglio, la regione Emilia Romagna si è dotata di misure di sensibilizzazione e contrasto al gioco patologico già da diversi anni, da quando è stata approvata la legge n.4 del 2013. Questa norma è stata modificata dalla maggioranza Bonaccini (attualmente ricandidato per un secondo mandato) con la successiva legge n. 8 del 2018, e con le delibere n. 831/2017 e n. 68/2019 per l’applicazione delle normative.
Lo strumento principale di prevenzione del gioco patologico – e il più contestato – è rappresentato dal cosiddetto distanziometro, ovvero una distanza minima di 500 metri di un centro scommesse o slot machine dai luoghi considerati sensibili, come le scuole, i luoghi di culto, i centri sportivi o di aggregazione giovanile. Questa misura è stata fortemente criticata e ritenuta poco efficace in quanto oggi l’accesso alle slot machine è tutt’altro che limitato allo spazio fisico delle sale slot. Il gioco d’azzardo online in Italia è autorizzato e regolamentato dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ADM) e, a questo strato ufficiale di tutela del giocatore online, si va ad aggiungere un secondo strato rappresentato dall’ecosistema di siti d’infomazione a tema gambling (come l’omonimo gambling.com).
Considerando che sono proprio i giovani i maggiori fruitori della tecnologia e quindi i più favorevoli ad utilizzare le piattaforme di gioco online ogni dubbio circa l’efficacia di misure di regolamentazione prevalentemente dedicate all’offline è quantomeno lecito.
Cosa prevede la legge regionale
Se il distanziometro è la parte della legge regionale che ha fatto più notizia, in realtà è solo una delle misure previste dalla Giunta per tutelare i cittadini dai rischi del gioco patologico.
Ecco nel dettaglio le misure che sono state adottate in Emilia Romagna: