Secondo le rilevazioni dell’Automobile Club d’Italia, nel 2018 ci sono state 3.334 vittime della strada, 250.000 feriti più o meno gravi per un totale di 172.553 incidenti con persone lese e vittime. In pratica ogni giorno, in Italia, ci sono in media 665 feriti tra cui nove morti. E crescono del 17,4% le vittime che usano un ciclomotore per muoversi, soprattutto tra i giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Le città a collezionare il triste primato per numero di incidenti stradali sono Genova, Bari e Brescia.
Le strade più pericolose secondo l’ACI
Con una pubblicazione dal titolo “Localizzazione degli incidenti stradali 2018” l’ACI ha analizzato anche le dinamiche e i risultati di 37.228 incidenti stradali avvenuti durante il 2018. Le indagini sono state condotte su una rete viaria mista, tra strade di città, percorsi fuori città e autostrade, per una lunghezza di 55.000 chilometri, sparsi su tutto il territorio nazionale. I risultati sono piuttosto disarmanti, visto che il 77% degli incidenti sono concentrati all’interno delle città, il 18% nelle strade extra-urbane e il 6% nelle autostrade. Alla luce di questi dati l’ACI ha potuto fare un bilancio delle strade maggiormente a rischio. Le peggiori sono risultate le tangenziali e i tratti autostradali che attraversano le città. Le cause della densità degli scontri sono state attribuite alla diversità più disparata dei mezzi in circolazione, in uno spazio che, in funzione del numero dei veicoli, può essere considerato ristretto. E tra le ragioni di molti incidenti ci sono anche i livelli di traffico veicolare che, soprattutto nelle ore di punta, raggiungono cifre davvero elevate. In pratica le peggiori sono: il tratto urbano a Roma della A24, il Raccordo di Reggio Calabria e la Tangenziale Nord di Milano. Tra le extra-urbane invece c’è la SS36 del Lago di Como e la SS131 in direzione Carlo Felice a Cagliari.
Le lavoratrici donne sono le più colpite
Molti degli incidenti stradali, secondo le rilevazioni dell’Inail, appartengono alla categoria degli incidenti sul lavoro. Infatti sono innumerevoli i casi in cui chi subisce un sinistro si muove per ragioni legate all’attività lavorativa. Ed è quanto risulta dalla pubblicazione Inail, “Gli incidenti con i mezzi di trasporto”, curata dal Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del lavoro e ambientale, combinando le rilevazioni della stessa Inali e dell’Istat. Uno studio che ha valutato la situazione sotto diversi aspetti, compresa l’incidenza femminile degli infortuni in itinere, rispetto a quelli in azienda, che è risultata altissima, e cioè del 92%. Una ragione più che valida per prestare sempre il massimo dell’attenzione, quando si è alla guida e proteggere sia il conducente che i passeggeri stipulando un’assicurazione dedicata, come per esempio nel caso della polizza Helvetia a copertura di infortuni dovuti a incidenti stradali. In questo modo, in caso di incidente, le vittime possono ottenere un indennizzo, parziale o totale a seconda dei casi, in riparazione del danno subito. Una soluzione indispensabile qualora si rimanesse coinvolti in un sinistro mentre si sta andando al lavoro o si sta tornando a casa dall’ufficio, soprattutto quando si trasportano sul veicolo dei passeggeri.