Nuoto: Fantini il super Master: ‘A 80 anni non sono stufo di vincere. Ora voglio un record europeo’

‘Questo sport è una droga, cerco sempre di migliorare: mi alleno tre volte alla settimana’

Giuseppe Fantini col campione Simone Sabbioni. In gallery al centro la steffatta M320 4x200 SL

Ottant'anni e non sentirli. E' il caso di dirlo per Giuseppe Fantini, nuotatore riminese Master del Garden Rimini, in bacheca 400 medaglie e, tra gli altri numerosi titoli italiani individuali o in staffetta con tanto di primati, ha infilato da poco il più prestigioso – il tricolore IronMaster – conquistato al terzo tentativo. 

In tutta Italia sono una ventina i suoi rivali, ebbene lui li ha messi tutti alle spalle dopo ben 18 gare divise tra tutte le discipline. "E' stata una prova verso me stesso, per me l'IronMaster è uno sport estremo – spiega l'asso riminese degli over che nel suo blog Riminiqualefuturo.blogspot.com documenta le imprese sue e dei suoi compagni – rappresenta il desiderio continuo di nuove sfide, di scoprire quale è il limite che posso raggiungere. Il risultato top della mia carriera". 

Solo il torinese Giorgio Perondini, ex azzurro, primatista italiano, due olimpiadi, è imbattibile. "Ma lui gareggia solo nello stile libero, negli altri stili ce la giochiamo in diversi" 

Una vita spesa per lo sport quella di Fantini (il suo nipote che vive a Londra è stato convocato nella nazionale inglese di rugby: buon sangue non mente). Ha cominciato da bambino Giuseppe con la ginnastica nella palestra del campione olimpionico Romeo Neri ("mio padre temeva un principio di rachitismo"), poi durante la vita lavorativa (era controllore di volo) ha praticato tennis (successo nella Coppa Italia over), nuoto in mare, ciclismo, kayak da mare. Poi la folgorazione, nel 2005: il nuoto in vasca. "La mia vocazione" dice con un sorriso.

Fantini come ha cominciato?

"Devo tutto ad un mio amico, temibile avversario tennista, Domenico Olivieri. Mi invitò ad una gara nazionale nuoto Master in una staffetta in sostituzione dell’amico Filiberto Bonduà, infortunato. Era il 2005. Vincemmo la gara con un tempo eccezionale" ricorda. 

Quale altra gara ricorda con piacere?

"Il prestigioso primato Europeo nella staffetta 4 x 200 SL M320 (l'età complessiva dei nuotatori) composta da Domenico Olivieri, Filiberto Bonbduà, Pierfranco Agrestini ottenuto a Forlì il 31 marzo scorso in cui abbiamo frantumato il nostro precedente record".

E adesso cosa ha nel mirino?

"Ora mi concentro sulla staffetta – puntualizza – dà il senso del cameratismo, dell'amicizia. Devo convincere i miei amici a fare nel 2020 gli Europei con la 4×50 stile libero e la 4×50 mista: obiettivo il podio o il nuovo record. Vogliamo coinvolgere anche le ondine del Garden per abbattere nuovi record nelle varie tipologie di staffette miste".

Fantini, mai venuta voglia di mollare?

"No, per me il nuoto è una droga. Gareggerò fin quando avrò la forza. E vorrei riprendere il tennis, ma ho problemi ai tendini".

Non è stufo di vincere?

"Ogni gara mi dà una bella scarica di adrenalina, cerco sempre di migliorare. Mi piace la competizione. Ora i tecnici e in particolare Fabio Bernardi, ditrettore tecncio della squadra Master nonchè ex campione del mondo Master, mi seguono per migliorare lo stacco al blocco di partenza".

Sua moglie che dice?

"Mi lascia fare anche perché questa vita mi obbliga ad una sana alimentazione".

Quanto si allena?

"Tre volte alla settimana, alla vasca alterno la palestra: più di un'ora a seduta".

Fantini, ci sarà una cosa che in tutto questo non le va a genio?

"Certamente. Il fatto che io e gli altri amici spesso e volentieri per allenarci dobbiamo andare a San Marino o a Riccione dove c'è la piscina olimpionica. La nuova struttura che nascerà al Garden ci potrà essere di aiuto".
ste.fe.

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