Nuovi scenari del gioco e le regole che li definiscono
Secondo i dati raccolti e diffusi maggio dall’Ufficio Parlamentare del Bilancio risulta che nel quadriennio 2014-2017 all’Erario sia andato oltre il 50% della Spesa. Nel 2016 e nel 2017 la cifra è sta...


Secondo i dati raccolti e diffusi maggio dall’Ufficio Parlamentare del Bilancio risulta che nel quadriennio 2014-2017 all’Erario sia andato oltre il 50% della Spesa. Nel 2016 e nel 2017 la cifra è stata anche superiore a quello rimasto nella filiera del gioco (concessionari, ricevitori, gestori, ecc).
Sappiamo tutti che la tassazione sul gioco in Italia è superiore a quella degli altri Paesi europei. Per l’esattezza è il doppio di Francia e Regno Unito, il triplo della Germania e quattro volte quello della Spagna. Ma oltre alla tassazione, per avere un quadro generale del settore ci sono anche altri dati da analizzare.
Con l’adozione della Legge di Stabilità 2016 che annunciava la riduzione del 30% degli apparecchi newslot in circolazione abbiamo visto che, al 30 aprile 2018, il taglio effettivo è stato invece del 35%.
Se prima erano 407mila le macchine presenti, ora sono 265mila su tutto il territorio.
Tuttavia per gioco non si intende solo quello delle ‘macchinette’, l’online sta guadagnando nel tempo un’ampia fetta di gradimento, ma non tutti rispettano sempre le regole: 7.200 sono infatti i siti di gioco classificati come illegali. Ora, attraverso un’operazione di ‘oscuramento’, si è passati dai 628 siti inseriti nella “black list” nel 2006 a ben 7.224 siti oscurati, a fine giugno 2018.
Sia chiaro che il sistema delle “black list” non riguarda solo l’Italia.
La differenza sostanziale tra i siti in regola e non, è subito rintracciabile dalla pagine degli stessi portali di gioco, i casino online legali riportano logo e link diretto all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, garantendo così anche la sicurezza dei dati del giocatore.
E’ un momento particolare e delicato questo, che vede l’impiego di una serie di azioni a livello locale e governativo volte ad una maggior tutela dei giocatori e del fenomeno. Ma già risalendo alla Gazzetta Ufficiale del 10 novembre 2012, riferendoci al cosiddetto “Decreto Balduzzi” vediamo che erano già state introdotte norme restrittive anche in tema di pubblicità sul gioco. Nuove norme sono poi state aggiunte con la recente Legge di stabilità del 2016. Vediamo nel concreto le misure adottate: con la legge Balduzzi (art. 7) è stato fatto divieto di pubblicizzare i giochi con vincite in denaro durante le trasmissioni radio e TV; divieto di farlo è esteso anche durante spettacoli teatrali o nel classico quarto d’ora di ‘consigli per gli acquisti’ che anticipa la visione dei film al cinema. Infine, banditi da internet tutti quei messaggi che incitano al gioco e hanno come target i minori.
Oggi, con la Legge n. 208 del 2015 vengono approvate ulteriori disposizioni limitative della pubblicità (art. 1, commi 937-940) dove le regole sono diventate ancora più restrittive.
La gestione e la comunicazione del gioco sta quindi assumendo nuovi confini, sia sul territorio nazionale che Europeo. Sta ora agli esercenti il compito di rispettare le nuove norme e ovviamente allo Stato l’onere di vigilare.