E' stato condannato a tre anni di reclusione un 40enne riminese, accusato di maltrattamenti in famiglia verso l'ex moglie e di atti persecutori verso la donna e l'ex suocero 56enne. Il terzo capo di imputazione erano le lesioni: una notte del settembre scorso, il 40enne, dopo aver alzato troppo il gomito, fece irruzione nell'abitazione dell'ex suocero, ingaggiando con lui una colluttazione, nella quale entrambi rimasero feriti, ma ad avere la peggio fu proprio colui che non esitò a rompere la finestra per entrare in casa. Questo perché cercava di avere un confronto con la sua ex compagna e sospettando che potesse trovarsi lì, dal padre. Christian Brighi, avvocato difensore dell'imputato, ha annunciato l'intenzione di ricorrere in appello. La condanna di tre anni, a fronte di una richiesta di pena della pubblica accusa di 3 anni e 6 mesi di reclusione, potrebbe far pensare all'assoluzione per qualcuno dei capi di imputazione, ma per questo bisogna attendere la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna. L'ex compagna del 40enne e l'ex suocero si sono costituiti parte civile, rappresentata la prima dagli avvocati Alessandro Petrillo e Barbara Rossi, il secondo dall'avvocato Torquato Tristani.