E' Ambrogio Lizambri, 73enne professore di lettere in pensione, il riminese morto tragicamente domenica a Villagrande, probabilmente per aver sbattuto la testa, nella concitazione di una lite scoppiata con l'autista di un autobus. Originario di Pennabilli, da anni viveva a Rimini assieme alla compagna Pisana; lascia anche due figli, Daniele e Isabella. Aveva insegnato nelle scuole di Pietracuta e Novafeltria e oggi la sua scomparsa ha lasciato sgomenta tutta la comunità. Negli ultimi anni Lizambri si è dedicato alla scrittura, pubblicando diversi libri: "Preghiere giornaliere", "L'estate di San Martino", "Non omnis Moriar", "Alia Moralia", "Piccole moralità". Uomo di grande cultura, spiccata sensibilità per arte e poesia, tra i suoi autori preferiti Pessoa e Leopardi, grande appassionato inoltre della settima arte, il cinema. Amava la natura e il Monte Carpegna era tra le sue mete predilette, luogo in cui sviluppava le sue riflessioni. Chi lo conosceva, ne apprezzava, come scrittore, la sua capacità di creare particolari strutture linguistiche. Un pensatore libero che oggi in tanti rimpiangono. Il funerale sarà celebrato lunedì nella Chiesa di Pennabilli alle 15.