Il ds dell’Atalanta Zamagna tifa Rimini: ‘Abbiamo giocatori per il club biancorosso. Tentoni ottimo profilo’

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Gabriele Zamagna, lei è cresciuto nel Rimini, ed è stato direttore sportivo del club prima di passare all’Atalanta di cui è il ds da otto stagioni. Da riminese cosa prova a rivedere i biancorossi in serie C?
“Faccio i complimenti allo staff e alla società ripartita dall’Eccellenza. Significa che ha lavorato bene. Il patron Giorgio Grassi ha tenuto fede agli impegni tenendo dritta la barra dei conti e questo è già un grosso titolo di merito visti i tempi che corrono”.
Ha visto la squadra all’opera?
“No, ma nei miei giorni liberi ho seguito alcuni allenamenti al Romeo Neri: ho visto la squadra sempre concentrata e sul pezzo. Ho piacere per Luca Righetti, un amico fraterno con cui ci siamo parlati dopo il successo sull’Imolese. Gli ho mandato un sms dopo l’hurrà sul Romagna Centro. Ho stima come persona e tecnico, mi meraviglio che arrivi solo ora nel calcio professionistico. Sono certo che raccoglierà i meritati frutti del suo lavoro”.
Il ds Pietro Tamai ha bussato alla vostra porta?
“Ci siamo già sentiti, presto ci incontreremo. Le porte di Zingonia sono aperte. Ho già parlato col responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori e col responsabile del settore giovanile Maurizio Costanzi: sanno quanto tengo al Rimini.Tra le due società si può instaurare un buon rapporto di collaborazione. Rimini è una piazza in cui i giovani possono maturare al meglio. Abbiamo tanti giocatori di ritorno da prestiti in serie B e Lega Pro senza contare che la nostra Primavera è in testa alla classifica”.
Il club cerca giocatori romagnoli. L’unico che è della provincia è il jolly Tommaso Tentoni, il figlio dell’ex giocatore e mister Davide, ora alla Carrarese.
“Potrebbe fare al caso del Rimini. Lo abbiamo prelevato a 14 anni dall’Asar, ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino alla Primavera, dopo l’esperienza al Forlì sta facendo molto bene alla Carrarese di Baldini. E’ un ’97, quindi under. Profilo interessante e un ragazzo per bene”.
Che consigli può dare per la nuova categoria? Che tipo di giocatori servono?
“Giocatori universali. Lo scoglio da superare era la serie D, io credo che mantenendo la intelaiatura, con inserimenti di qualità ed esperienza, il Rimini possa fare bene facendo leva sull’entusiasmo della matricola. Mantenere una buona percentuale di riminesità è fondamentale: lo spirito di appartenenza è un valore aggiunto”.
L’Atalanta è la società regina in Italia per il settore giovanile. Che deve fare il Rimini con i giovani?
“Noi investiamo ogni anno per strutture e gli staff tecnici il 10 per cento del fatturato. Il settore giovanile va visto come un investimento e non come una spesa: negli ultimi cinque anni l’Atalanta ha prodotto tante plusvalenze con le cessioni di Consigli, Caldara, Conti, Grassi, Gagliardini. Bisogna crederci. Mi piacerebbe vedere dei riminesi cresciuti nel vivaio in prima squadra. Sono dispiaciuto che l’amico Valter Berlini non faccia più parte del progetto: la sua opera è stata preziosa nella fase iniziale, la sua competenza ed esperienza possono essere di nuovo preziosi. Mi auguro che la strada sua e del club possano ricongiungersi”.
Lei è reduce da un paio di settimane in Sudamerica. Che obiettivo ha il club?
“Vogliamo riconfermare la nostra partecipazione all’Europa League da dove eravamo assenti da 25 anni, queste ultime tre giornate sono decisive. I nostri obiettivi sono diventati più ambiziosi. Siamo arrivati anche in semifinale di Coppa Italia. Merito di un lavoro di equipe coordinato al meglio dalla famiglia Percassi con cui tutti abbiamo un legame molto forte. La società è ottimamente organizzata e strutturata e destinata sempre a crescere”.
Stefano Ferri
 
Nella fotogallery Lele Zamagna con l'ad Luca Percassi e con Papu Gomez

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