Intercettato un vero e proprio deposito di droga, un resedence che fungeva da “smercio” per i consumatori della Riviera Romagnola gestito da quattro persone, tutte finite in carcere per detenzione e spaccio di sostanze stupefacente. Si tratta di un tunisino 34enne, un turco 43enne, un albanese 28enne e una riminese 55enne, alla guida di un “movimento” che, se non debellato, avrebbe fruttato loro migliaia di euro. Gli agenti della Polizia di stato avevano notato giorni fa uno strano movimento nei pressi di una struttura ricettiva riminese, già attenzionata dalle forze dell’ordine.
E’ stata avviata l’attività di pedinamento in particolar modo nei confronti di un uomo albanese, domiciliato nel residence.
Nella mattinata di giovedì, durante uno specifico servizio, i poliziotti hanno intercettato una donna giunta alla struttura a bordo di uno scooter, questa si è trattenuta al’interno per circa un’ora, alchè gli agenti hanno deciso di seguirla fino a casa, presso un altro residence.
Intanto l’albanese è stato pedinato fino a un bagno del riminese dove ha incontrato un cittadino turco (poi arrestato) davanti alla cabina. I due si sono scambiati qualcosa e si sono divisi. A quel punto sono intervenuti per la prima volta gli agenti.
Il cittadino turco è stato infatti fermato all’altezza di un bagno poco distante: l’uomo è stato trovato in possesso di oltre 10 grammi di cocaina divisa in dosi.
L’uomo albanese, invece, è stato seguito fino in via Regina Elena mentre parlava al telefono. Poco dopo l’uomo si è incamminato in direzione Riccione, per incontrare il cittadino tunisino, sempre lungo la stessa via: anche in questa circostanza i poliziotti hanno visto i due scambiarsi qualcosa e sono intervenuti, bloccandoli entrambi: il tunisino ha cercato, invano, di disfarsi di 21 dosi di eroina. L’albanese aveva all’interno del pacchetto di sigarette altre due dosi di cocaina aventi un identico confezionamento (la chiusura a caldo aveva la particolarità di essere piatta e peso di quelle rinvenute in possesso della donna riminese e del turco).
A quel punto alcuni agenti si sono diretti verso il residence già “attenzionato” dalla Polizia di Stato e hanno eseguito la perquisizione dell’appartamento occupato dall’albanese, mentre altri operatori si sono appostati nei pressi del residence dove era stata vista entrare la donna.
Qui, verso le 17.45, la 55enne ha fatto rientro ed è stata bloccata. All’interno dell’abitazione sono stati trovati oltre due etti di sostanza stupefacente suddivisa, una parte, in un grosso “sasso” e, un’altra parte, in dosi chiuse all’interno di un ovetto. Gli agenti hanno accertato che due delle dosi che aveva al seguito erano identiche a quelle trovate in possesso dell’albanese e quelle cedute da quest’ultimo al turco.
Le particolari modalità di occultamento della sostanza stupefacente, il considerevole numero di dosi di sostanza sequestrata, i diversi “contatti” sul territorio a cui vendere la sostanza, rendono esattamente idea della consistente attività di spaccio degli arrestati i quali potevano contare su una importante rete di distribuzione, da qui gli arresti, convalidati nella mattinata di venerdì: la donna è stata trasferita al carcere femminile di Forlì.