Non paga l’affitto, padrone di casa stacca luce e gas. Tra accuse e minacce la lite finisce in tribunale

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E' finito nei guai per avere disdetto le utenze che il suo inquilino moroso non pagava. E' quanto capitato a un riminese, proprietario di un immobile, processato per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, con violenza sulle cose: venerdì 27 ottobre l'uomo, difeso dall'avvocato Paolo Ghiselli (nella foto), è stato assolto perché il fatto non sussiste. I fatti risalgono al 2016: un procedimento particolarmente celere, diversamente da quello che vedrà i due protagonisti a ruoli invertiti, l'inquilino come imputato per minacce, il padrone di casa come persona offesa del reato, vittima appunto di minacce dopo aver disdetto le utenze e lasciato il suo affittuario senza luce, gas e acqua. Quest'ultimo, anch'egli un riminese, viveva con la famiglia nell'abitazione, ma ha iniziato a non pagare l'affitto e le bollette, intestate al proprietario, costretto così a intervenire in modo drastico, informandolo però delle proprie intenzioni. Nel processo l'avvocato difensore ha infatti prodotto la documentazione comprovante il recesso del rapporto con i gestori delle utenze e ha dato prova che il suo assistito avesse informato gli inquilini della situazione. L'imputato è stato così assolto dalle accuse.

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