Tragedia porto di Rimini, il racconto di Luca che ha visto morire la fidanzata: "ho cercato salvarla, ma era incastrata"

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E' voluto tornare subito sul luogo della tragedia, una volta dimesso dall'ospedale. Luca Nicolis, uno dei due sopravvissuti, ha visitato la parte del porto di Rimini dove si è inabissata l'imbarcazione.

Una tragedia che ha portato via la sua compagna, Alessia. Con lei e con il suocero, anch'egli morto nel naufragio, si trovava sotto coperta pochi momenti prima che si verificasse il tutto.

La barca aveva avuto l'ok per entrare nel porto a Rimini ed era in avvicinamento. Poi due onde, una più forte dell'altra, hanno colpito l'imbarcazione e il motore si è spento. Tutto si è allagato in un attimo. I tre, con l'acqua quasi al petto, hanno cercato di guadagnare l'uscita. La prima è stata Alessia che si è lanciata in acqua raggiungendo la terraferma. Enrico ed Ernesto erano già stati sbattuti fuori dalla barca mentre Carlo cercava di aggrapparsi a qualcosa. Luca si è buttato subito dopo vedendo Alessia, nel frattempo colpita da un'onda e caduta nuovamente in acqua, incastrata tra gli scogli. L'ha raggiunta e presa ma la forza del mare e delle onde li ha separati. Ai soccorritori ha urlato subito di occuparsi di lei, di salvarla.

Una vacanza finita in tragedia. Oltre a Luca, ristoratore, è sopravvissuto Carlo Cavelli, otorinolaringoiatra. Sull'imbarcazione c'erano lo skypper Enrico Martinelli, l'ingegnere Ernesto Salin, Alessandro Fabbri, cardiologo e padre di Alessia, notaio con una grande passione per il triathlon e il nuoto. Hobby che avrebbero potuto aiutarla nella gestione dell'emergenza in acqua ma che nulla hanno potuto contro la forza del mare.

La barca era partita da Ravenna, dove si trovava ormeggiata dopo essere stata sottoposta a controlli e manutenzione. La destinazione era Trapani, con una tappa forse in Puglia. Ma le onde del mare hanno deciso diversamente.

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