Bellaria, vigili interrompono spettacolo di artista in strada: federazione contro regolamento comunale

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Arte di strada, Bellaria chiede ai busker 12 euro al giorno per suonare on the road. Vietato esibirsi il sabato e la domenica. L’avventura di un violinista interrotto dalla vigilesse e invitato a richiedere il permesso. Interviene la Fnas (Federazione italiana arti di strada).
 
“Non ho nemmeno finito il brano che due vigilesse mi hanno interrotto invitandomi a rivolgermi al Comune di Bellaria per richiedere l’apposito permesso di suonare. E così ho fatto”, racconta il violinista Vincenzo Gentile, professionista che alterna il lavoro invernale di musicista sulle navi da crociera a quello di busker in Italia durante l’estate, un modo per lavorare e stare vicino alla famiglia.  “Mi sono rivolto allo sportello, ho scoperto che per esibirsi in strada si pagano 12 euro al giorno e in più non si può suonare nel week end, il momento in cui c’è più gente per le strade – prosegue – la cosa non mi sorprende, non c’è una legge in Italia che regoli in modo uniforme l’esercizio delle arti di strada. Ogni Comune fa ciò che vuole dimenticando spesso il valore culturale del rapporto che si crea tra pubblico e musicisti, divertimento per i primi e lavoro per i secondi la cui esibizione trova il proprio compenso nell’apprezzamento a cappello. Un’offerta libera o anche nulla se non si crea il giusto feeling”. Ha scritto al sindaco di Bellaria Vincenzo Gentile, una mail critica, la quale non ha avuto risposta.  E ha segnalato a Fnas, la federazione  nazionale delle arti di strada, quanto accaduto. “Trovo assurdo si debba far pagare un prezzo per suonare in strada tanto più alla luce dell’articolo 21 della Costituzione, che sancisce la libera espressione di cui l’arte di strada è uno dei tanti esempi – dice il presidente della Fnas, Giuseppe Boron –  piuttosto che un escamotage come quello messo a punto dal Comune di Bellaria, che proibisce l’esibizione nel week end, si abbia il coraggio di vietare la strada agli artisti.  Quanto è accaduto a Gentile è la punta dell’iceberg di una mentalità incapace di riconoscere che la cultura ha diversi modi di manifestare se stessa e che la strada è forse il luogo più importante dove ricominciare un rapporto fra il cittadino e la cultura, fra il cittadino e l'educazione al bello, fra il cittadino e la vita sociale. Non dimentichiamo che nelle città si sta aprendo con sempre maggior frequenza il dibattito sulla valorizzazione degli spazi urbani volto a renderli più umani, a restituirli all’incontro tra le persone,  ad una rivisitazione nella quale gli artisti di strada diventano un valore aggiunto per la loro capacità di stimolare emozioni”. 

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