Novafeltria, poligono sotto sequestro: accusati negano inquinamento da piombo
Nel luglio 2013 la Forestale mise i sigilli al poligono di tiro di Libiano, frazione del comune di Novafeltria, in esecuzione di un provvedimento emesso del gip del Tribunale di Rimini. Diverse le acc...


Nel luglio 2013 la Forestale mise i sigilli al poligono di tiro di Libiano, frazione del comune di Novafeltria, in esecuzione di un provvedimento emesso del gip del Tribunale di Rimini. Diverse le accuse di cui sono chiamati a rispondere i tre soci dell'associazione che gestivano il poligono e i due proprietari del terreno su cui sorgeva, marito e moglie, tutti difesi dall'avvocato Luca Greco: abuso edilizio, inquinamento ambientale e abbandono di rifiuti.
Martedì 26 gennaio in udienza sono stati sentiti diversi testimoni, tra questi il Geometra dell'Ufficio Tecnico di Novafeltria Giuseppe Bianchi, l'Ispettore Camporesi del Corpo Forestale e l'ex Comandante della Forestale di Novafeltria Mario Sartini. Quest'ultimo, chiamato a testimoniare dall'avvocato Greco, ha fatto luce sul capo d'accusa relativo all'abuso edilizio, configuratosi, secondo il pm, per le strutture di protezione delle postazioni di tiro e delle macchine lancia piattelli. L'ex Comandante ha confermato che tutto era in regola per il Comune di Novafeltria: la Provincia di Rimini aveva infatti dato il via libera al poligono di tiro, purché fosse mantenuta parte della destinazione agricola del terreno e purché fossero precarie le strutture. Per il Comune di Novafeltria invece, pur essendo le opere singole precarie, non lo era la struttura nel suo complesso. Il giudice dovrà inoltre valutare se effettivamente ci sia stata, come ritiene l’accusa, la modifica completa della destinazione d’uso del terreno.