Operazione Mirror: operazione a delinquere, ma non di stampo mafioso

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Il tribunale del Riesame di Bologna ha valutato come associazione a delinquere semplice e non di stampo mafioso l'accusa per otto degli arrestati nell'operazione 'Mirror' dei carabinieri di Rimini, che a fine aprile portò anche al sequestro di due night club (il Lady Godiva di Rimini e il Perla di Riccione) e a 20 ordinanze di custodia cautelare. Secondo le indagini dei militari, nei due locali venivano investiti soldi della Camorra. I ricorrenti al Riesame erano Massimiliano Romaniello, Giuseppe Ripoli, Stefano Zavanaiu (assistito dall'avvocato Matteo Murgo), Franco Tardio, Mario e Simone Cavaliere, Lamberto Ausili e Wainer Giulianini. A loro il Gip di Rimini Stefania De Rienzo aveva contestato il reato di associazione di stampo mafioso, riqualificando l'ipotesi della Procura riminese e disponendo in conseguenza la trasmissione degli atti alla Dda di Bologna per incompetenza funzionale. Il 7 maggio il Gip di Bologna Bruno Perla, recependo la richiesta del pm di Bologna Marco Mescolini, aveva emesso un'ordinanza a convalida del provvedimento riminese. In questi giorni sono uscite le motivazioni con le quali il Riesame ha annullato l'ordinanza. 

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